Pasta fresca

Garganelli integrali

700g farina integrale Avana
7 uova

Le farine che utilizziamo

Procedimento

1

Versare la farina a fontana sulla spianatoia. Aggiungere l’acqua ed il sale impastando fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Lasciare riposare l’impasto avvolto in una pellicola per una mezz’ora. 

2

Tirare la sfoglia con il mattarello, stendendola sottile. Con una rotella liscia, ricavare dalla sfoglia dei quadrati di pasta regolari, di circa 4×4 cm l’uno. Con l’apposito “pettine” realizzare i garganelli: avvolgere ogni quadratino di pasta al bastoncino di legno, quindi far rotolare il tutto sulle corde del pettine operando una lieve pressione. In questo modo si otterrà la caratteristica rigatura del garganello.

3

Portare ad ebollizione una pentola di acqua leggermente salata. Versarvi i garganelli che saranno pronti in pochi minuti, non appena riaffioreranno in superficie. Scolare e condire a piacere.

Un’idea per il condimento

350g di asparagi
200g di pancetta
cipolla
olio extravergine d’oliva
rosmarino
prezzemolo
100g di ricotta salata
1

Versare l’olio in una padella capiente lasciandovi rosolare la cipolla tritata grossolanamente. Aggiungere gli asparagi lavati e mondati, anch’essi tagliati grossolanamente, lasciando momentaneamente da parte alcune punte. Cuocere fin quando le verdure non saranno morbide, quindi frullare il tutto in un mixer per ottenere una crema. Scottare le punte di asparagi; in una padella antiaderente a parte cuocere la pancetta fino a farla diventare croccante.

2

Condire la pasta appena scolata con la crema di asparagi. Guarnire il piatto aggiungendo le punte di asparagi, la pancetta croccante ed una spolverata di ricotta salata.

Natascia Bartoletti
Natascia Bartoletti
Sfoglina
Sono nata verso la metà degli anni ’70 in terra di Romagna e ho avuto la fortuna di vivere la mia fanciullezza in aperta campagna, trascorrendo spesso le mie giornate a osservare i miei nonni, depositari di Antichi Saperi e miei veri mentori nella capacità di lavorare con le mani ingredienti definiti “poveri” e trasformarli in vere e proprie eccellenze gastronomiche, che caratterizzano, come tutte le altre espressioni artistiche, l’identità e la cultura di un Territorio. Ricordo ancora quando, a soli otto anni, imparai a tirare la sfoglia partendo da un pugno di farina e da due uova delle nostre galline… ricordo sfoglie profumatissime, ruvide al punto giusto, che poi prendevano la forma di Tagliatelle, Cappelletti, Ravioli fumanti nel piatto della Domenica, quando ci si riuniva tutti insieme per il pranzo. Emozioni che mi hanno accompagnato per tutta la vita. Radici alle quali non mi è costato fatica ritornare. Oggi produco pasta fresca al mattarello con il metodo tradizionale, quello della Nonna, e lo faccio per passione, tanto che non lo considero nemmeno un lavoro.
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